Come il gioco aiuta a parlare
Giocare, giocare, giocare… i bambini imparano a parlare attraverso il gioco.
Quante volte mi avete sentito dire ed ecco vari articoli in materia:
- Migliorare l’attenzione congiunta con i giocattoli
- Come stimolare l’attenzione congiunta
- Primi giochi per i bimbi che faticano a parlare
Talvolta però vedo la faccia dei genitori (che ancora non mi conoscono bene) oppure mi dicono: “Tutto quello che fai e mi suggesrisce è di giocare. Ma quando iniziamo con l’insegnamento delle parole?”
Ecco quello che dico:
Il gioco è importante per lo sviluppo del linguaggio perché giocare è un modo fantastico per imparare tantisime cose.
I bambini che non giocano con i giocattoli mancano di opportunità vitali per acquisire e praticare una varietà di abilità, incluso il linguaggio.
Poiché i bambini piccoli non possono sempre dirci ciò che sanno, il gioco è il miglior modo per misurare il modo in cui un bambino sta imparando, più comunemente denominato come il QUOZIENTE INTELLETTIVO
Durante il gioco, i bambini sviluppano importanti capacità cognitive come:
- pensare
- pianificare
- fare attenzione
- provare cose nuove
- ricordare.
Queste abilità cognitive costituiscono le fondamenta per capire cosa significano le parole e usare le parole per comunicare con gli altri.
“Non possiamo fare nulla con le parole finché non sono costruite su quello che c’era prima che le parole esistessero”. (Cantania)
Quindi, quando insegniamo a un bambino a giocare, stiamo costruendo le basi per le parole.
Lo sapete che uno degli 11 PREREQUISITI per imparare a parlare è proprio “il bambino gioco appropriatamente con i giocattoli”, per saperne di più ecco il mio videocorso.
I bambini cominciano a giocare fin da subito, anche se noi non ce ne accorgiamo: «Quando i neonati portano il piedino alla bocca, ad esempio, è una prima forma di divertimento».
Fino ai 5-6 anni, poi, il gioco è fondamentale «e anche le attività parasportive dovrebbero avere una base fortemente ludica. Tutto ciò che è pseudo-agonismo, cioè che si configura come un impegno per il bambino, dovrebbe cominciare alle elementari».
La dimensione ludica, poi, continua anche alle medie, alle superiori e permane fino nell’età adulta, anche se il tempo a disposizione si riduce notevolmente.
Ogni gioco ha funzioni specifiche: «Il gioco di finzione è importantissimo perché permette, soprattutto ai bambini più piccoli, di rielaborare le emozioni che vivono nel quotidiano. In pratica, attraverso una rappresentazione, rimettono in gioco tutto ciò che hanno vissuto, sia per renderlo più chiaro sia per poterlo elaborare. È un’attività che non va ostacolata, né diretta: va solo assecondata».
Perché è importante giocare insieme ai bambini?
Il Familideal ha riassunto 6 punti importanti:
1 – Innanzitutto perché fa bene ai genitori: giocando e divertendosi con i propri figli, si tende a dimenticare per un po’ il mondo esterno, la frenesia della vita quotidiana e lo stress annesso. Altro che smartphone e televisione.
2 – Giocare insieme significa rafforzare e consolidare la relazione genitore-figlio: attraverso il gioco con mamma e papà, i bambini sperimentano in un modo semplice, piacevole, spontaneo e immediato, la loro presenza e il loro amore. Allo stesso tempo giocando con loro potete conoscerli ancora meglio, osservarli e vederli all’opera. Perché? Non smetteremo mai di ripetere che è proprio attraverso il gioco che i bimbi mostrano se stessi, la loro personalità, i loro gusti, il loro carattere e l’immensa sete di conoscere e di scoprire che li contraddistingue.
3 – Quando giochiamo con loro, creiamo un ambiente sicuro in cui i nostri figli possono commettere errori, sperimentare nuove idee, provare e riprovare. Quando sanno che possono fallire senza critiche, sono più propensi a esplorare nuove idee. Crescendo, impareranno ad essere sicuri e decisi.
4 – Attraverso il gioco possiamo insegnare loro ad essere pazienti e perseveranti: quando i bambini giocano, provano diverse tecniche fino a scoprire quella che funziona meglio. Quando non riescono a realizzare qualcosa, si sentono frustrati e questa frustrazione li porta a provare ancora, ancora e ancora fino a riuscire nel loro scopo.
5 – Giocare con i propri figli è importante perché contribuisce a costruire la loro autostima. “Il messaggio che passa attraverso questa attività è “mi piace stare con te, sei importante per me”. Quando un genitore risponde alle richieste di gioco del bambino con frasi tipo “Non ho tempo”, oppure “gioca con tuo fratello”, gli fa capire implicitamente che c’è qualcos’altro di più importante a cui dedicarsi”, sostiene la psicologa dell’infanzia Serena Costa. Attraverso il gioco con i genitori il bambino si sente quindi accettato, apprezzato e accolto.
6 – E poi perché in fondo, giocando con i vostri figli, regalate loro la possibilità di ricordare in futuro i momenti trascorsi insieme. Per far sì che un domani, una volta grandi, ripensino con nostalgia a tali istanti così densi di emozioni, da diventare senza tempo.
La psicoterapeuta Paola Vinciguerra,dice che “La maggior parte dei giochi educativi ha uno scopo didattico, aiutano, cioè, il bambino a migliorare ed espandere concetti già noti o ad acquisirne di nuovi. I giochi educativi sono preziosi perché hanno l’obiettivo di stimolare lo sviluppo intellettivo a seconda dell’età e sollecitano in modo ludico la fantasia e creatività.”
Ho trovato un articolo favoloso, con tante idee “365 giochi e lavoretti per tutto l’anno”
Cosa ne pensate? Buon divertimento a tutti
D.ssa Anna Biavati
Logopedista Pediatrica specializzata in ritardi del linguaggio, fonologia, mutismo selettivo e bilinguismo
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