Secondo Elemento: Difficolta’ nel mantenere l’attenzione condivisa
Che cos’è l’attenzione condivisa?
L’attenzione condivisa o attenzione congiunta, si verifica quando due persone si concentrano sulla stessa cosa. Di solito un episodio di attenzione condivisa inizia quando una persona fa qualcosa per avvisare qualcun’altro di un oggetto o di un evento utilizzando parole come:
- “Hey mamma!”
- “Papa’ guarda!”
Grazie alla direzione dello sguardo, ai gesti di indicare e alle posture, gli esseri umani sono in grado di attirare l’attenzione di una persona verso certi oggetti o eventi in un determinato momento (G. Doneddu, R. Fadda).
Usiamo gesti come indicare o mostrare un oggetto usando metodi non verbali. Ad esempio, il bambino guarda qualcosa e poi guarda indietro verso la mamma, un po’ come a dire: “Questo è quello che voglio farti notare!”
Gli esempi sopra citati si riferiscono alla capacità di un bambino di avere una attenzione condivisa; rispondere agli altri è un aspetto molto importante, perche’ il bambino può giocare felicemente con un giocattolo, ma se viene chiamato si gira e guarda l’interlocutore, riconoscendo e accettando volentieri i tentativi dell’adulto di parlare e giocare con lui.
La competenza sociale rappresenta la principale capacità umana per regolare l’attenzione e la reattività emotiva nel flusso dinamico dell’interazione sociale; inoltre consente di monitorare, relazionare e integrare il proprio comportamento con quello altrui ed esprimere comportamenti sociali.
Quando parlo di attenzione congiunta, intendo la capacità di un bambino di spostare la sua attenzione tra un oggetto, un evento e verso un’altra persona. Tre partecipanti sono coinvolti in questa “triade” dell’attenzione – il bambino, l’adulto e l’oggetto / evento; c’è attenzione reciproca, entrambe i soggetti partecipano attivamente e capiscono che entrambi stanno prestando attenzione alla stessa cosa. Questo è ciò che costituisce il principio di “condivisione” nel attenzione congiunta.
Perché l’attenzione congiunta importante per lo sviluppo del linguaggio?
L’attenzione congiunta è una competenza sociale, cioè il modo in cui un bambino interagisce con altre persone. Questo significa che la comunicazione inizia con l’attenzione e l’impegno condiviso. Quando un bambino non si accorge che voi state cercando di coinvolgerlo di giocare con voi, non vi e’ una vera interazione condivisa.
I bambini piccoli devono interagire regolarmente con altre persone prima di iniziare ad ascoltare le loro parole. Nel corso del tempo con l’ascolto costante e partecipando a quello che si dice, imparano a capire e collegano il significato delle parole.
La frequenza delle interazioni
Un’altra considerazione importante è la frequenza delle capacità di un bambino di spostare la sua attenzione e condividere le proprie esperienze con gli altri. Se le capacità di attenzione congiunta di un bambino sono meglio descritte come “quasi assenti ma non sempre” ci sara’ allora anche un ritardo del linguaggio.
Ecco perché le opportunità di apprendimento del linguaggio sono limitate ed e’ per questo che il bambino non è in sintonia con quello che può imparare dagli altri durante gli scambi giornalieri. Quindi si puo’ osservare che per gran parte della giornata tende a “fare le sue cose”, piuttosto che ricercare qualcun altro con cui giocare e interagire.
Quali sono i segnali che indicano difficcolta’ del’attenzione congiunta?
- Rispondere in modo incoerente agli adulti (sia le parole, i gesti e le vostre azioni)
- Tendono ad evitare gli altri o ignorare ciò che viene detto loro.
- Non ripsondono al proprio nome
- Le cose devono essere seguire una routine propria
- Non sono interessanti a stimoli esterni
- Gli adulti devono insistere molto per poter ottenere e mantenere l’attenzione di questo bambino.
- Usano modi sempre immaturi per ottenere l’attenzione da parte degli altri. Ad esempio, un bambino di 12 mesi può agitarsi o piangere quando qualcosa non va, senza fare dei tentativi per dire o mostrare quello che è successo.
In genere i bambini in via di sviluppo sono abbastanza abili ad interagire con gli altri senza spunti. Spesso interrompono e cercano di dirigere le attività di un genitore, al fine di ottenere ciò che vogliono, anche prima di iniziare a parlare. Guardano verso un punto, o portano i genitori verso qualcosa in modo tale che loro capiscano la loro richiesta.
Quando ci troviamo di fronte ad una diminuzione dell’attenzione congiunta ci sono anche difficoltà in altre aree sociali, come il contatto visivo e l’interazione spontanea. Talvolta se l’attenzione e’ veramente ridotta molti genitori si chiedono se ci potrebbero essere delle tendenze autistiche. In questo caso bisogna consultare un pediatra e un neuropsichiatra.
Modi per migliorare l’attenzione congiunta
Ci sono un sacco di cose che potete fare per migliorare l’attenzione congiunta, soprattutto durante le attività giornaliere di casa.
- Stimolare il contatto visivo quando parlate con il vostro bimbo
- Fate tante attenzioni e soprattutto fare cose divertenti insieme come ascoltare come si sta giocando o parlare insieme! Utilizzare oggetti interessanti per catturare la sua attenzione
- Fare gesti frequenti, come indicare e mostrare oggetti gli elementi, in modo che un bambino prima cominciare a capire questi modi non verbali della comunicazione e incominci ad imitarvi
- Mettetevi alla stessa altezza del bimbo cosi vi potra’ vedere
Suggerimenti per i genitori
- Iniziate a lavorare con dei professionisti come la psicomotricista, la logopedista etc
- Chiarite le vostre preoccupazioni con il vostro pediatra
- Chiedete una valutazione del bambino, e se il medico respinge le vostre preoccupazioni, chiedete un altro parere, perche’ voi conoscete il vostro bambino meglio di chiunque altro mai vi e se siete preoccupati…..fidatevi del vostro istinto!
- Un intervento repentivo e presto e’ importante per intervenire da subito, in quanto la maturità da sola non risolve questo tipo di problemi.
- Cercare chiarezza con i professionisti coinvolti
- Tenere un diario settimanale ed un video diario dei progressi del bambino
Nel prossimo articolo trattero’ il DISTURBO DELLA COMPRENSIONE.
D.ssa Anna Biavati
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3 commenti su Secondo Elemento: Difficolta’ nel mantenere l’attenzione condivisa
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